(The) Black Crowes – “Shake Your Money Maker” (1990)

Tracklist: 1. Twice As Hard 04:10 - 2. Jealous Again 04:35 - 3. Sister Luck 05:13 - 4. Could I've Been So Blind 03:44 - 5. Seeing Things 05:18 - 6. Hard to Handle 03:08 - 7. Thick N' Thin 02:42 - 8. She Talks to Angels 05:29 - 9. Struttin' Blues 04:09 - 10. Stare It Cold 05:14

76

43:44

Nati a Marietta (U.S.A.) nel 1984.

Pensieri di Andrea “Buckley” Marri

La storia dei Black Crowes inizia con questo esordio e, come tante storie di rock & roll, inizia ruvida, ricca di energia e di istinto giovanile ma anche di ingenuità.

Una ingenuità dettata anche dal fatto di non essere consapevoli di stare per iniziare una lunga e prolifica carriera, come ammesso al tempo dagli stessi protagonisti della storia.

Tutti credevano di stare registrando un album estemporaneo, un colpo e via e poi di nuovo per le strade e i locali a fare casino, immersi nel relativo anonimato come tanti altri ragazzi musicisti del tempo. Nessuno di loro immaginava che proprio quel disco avrebbe invece venduto più di cinque milioni di copie.

Ma qualcuno stava in agguato e ci vide molto lungo. Infatti il produttore (George Drakoulias) ed il proprietario dell’etichetta d’esordio, la Def American (Rick Rubin), all’epoca riuscirono a far registrare loro il disco senza che i ragazzi avessero ancora un contratto, che arrivò solo dopo la pubblicazione di “Shake Your Money Maker”, fruttando alla band pochi spiccioli (si rifaranno in seguito con l’uscita del secondo disco, ma questa è un’altra storia).

La band aveva mosso i primi passi nel lontano 1983, quando i fondatori “fratelli coltelli” Rich e Chris Robinson si facevano chiamare Mr. Crowe’s Garden (dal nome di un libro per bambini), per poi cambiarlo nel 1989, poco prima della pubblicazione del debutto stesso.

Una volta in studio le canzoni vennero facilmente registrate, grazie alle innumerevoli prove, alla gavetta e all’età dei brani stessi, con, ad esempio, la ballata “She Talks To Angels” che era stata scritta anni addietro, quando il chitarrista Rich Robinson era ancora minorenne.

Ne venne fuori un coacervo di rock & roll, hard rock e southern, il tutto odorante di soul music, blues e una, per ora, leggera tendenza alla jam.

In un momento, gli inizi anni ’90, in cui un tal genere poteva passare inosservato, i nostri riuscirono a fare centro sia artisticamente che economicamente e non furono pochi, tra giornalisti e fan, coloro i quali li accostarono ripetutamente a gente come i Rolling Stones.

Qua ogni singolo brano ha qualcosa da dire, tanto il viaggio è fresco e divertente dall’inizio alla fine.

A qualcuno potrà rimanere in testa “Jealous Again”, che ha il passo di tante notti allo sbando, quando riesce tutto tranne che ritrovare la strada di casa, con il suo assolo finale arioso e liberatorio. Ad altri il southern a pieni polmoni di “Sister Luck”, in cui la lezione dei padri Lynyrd Skynyrd è stata imparata alla perfezione e portata negli anni novanta. Oppure la roboante introduzione di “Twice As Hard” con le sue accordature spalancate, in cui sguazzano Rolling Stones ed AC/DC.

Certo quelle chitarre aperte, quell’attitudine così sporca e viziosa e quella capacità di alternare carezze e bordate rock hanno favorito i facili paragoni, ma i Black Crowes, sin da questo lavoro, si sono imposti nel panorama mondiale grazie alla loro personalità e alla capacità di rendersi distinguibili dal resto delle band all’istante. Un dono che è dei grandi gruppi e che loro hanno saputo poi confermare con molti altri album, quasi tutti grandi se non grandissimi.

La verità:

Nelle note interne Chuck Leavell (ex membro The Allman Brothers Band) viene presentato al piano, all’organo e “giacchetti costosi”.

Hard To Handle” è una cover di Otis Redding incisa nel 1968.

She Talks To Angels”, secondo il cantante Chris Robinson, è stata ispirata da una ragazza “goth”, con problemi di eroina, da lui conosciuta.

La foto nel retro di copertina, in bianco e nero, che ritrae l’interno di un casinò (probabilmente di Las Vegas) è stata fornita cortesemente dall’agenzia promozionale Las Vegas News Bureau.

Il titolo dell’album, “Shake Your Money Maker”, sta a significare “scuoti il tuo culo”, gioco di parole in cui “money maker” indica il sedere femminile, titolo usato anche in un brano blues del 1961 di Elmore James.

Singoli:

    1. Jealous Again
    2. Twice As Hard
    3. Hard To Handle
    4. She Talks To Angels
    5. Seeing Things

Highlights:

    1. Hard To Handle
    2. Jealous Again
    3. Seeing Things

Componenti:

    1. Chris Robinson – Voce
    2. Young Rich Robinson – Chitarre
    3. Jeff Cease – Chitarre
    4. Steve Gorman – Batteria / Piatti
    5. Johnny Colt – Basso

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