Nirvana – “Incesticide” (1992)

Tracklist: 1. Dive 03:55 - 2. Sliver 02:12 - 3. Stain 02:41 - 4. Been A Son 01:56 - 5. Turnaround 02:19 - 6. Molly's Lips 01:54 - 7. Son Of A Gun 02:48 - 8. (New Wave) Polly 01:48 - 9. Beeswax 02:50 - 10. Downer 01:44 - 11. Mexican Seafood 01:55 - 12. Hairspray Queen 04:14 - 13. Aero Zeppelin 04:41 - 14. Big Long Now 05:04 - 15. Aneurysm 04:36

76

44:42

Nati a Aberdeen (U.S.A.) nel 1987.

Pensieri di Andrea “Buckley” Marri

Di album di rarità, singoli e relativi lati b, ma anche demos, outtakes, covers e registrazioni radiofoniche il mondo discografico è pieno e non sempre è lecito aspettarsi grandi cose.

Incesticide” dei Nirvana questo è. Ma è anche una piacevole eccezione, in quanto ricco di brani eccellenti, a volte sperimentali, altre semplicemente strani, ma sempre stimolanti e ricchi di spunti di analisi.

Già il fatto che inizialmente la band volesse intitolarlo “Cash Cow” (“la mucca da mungere”) dà l’idea della beffarda autoironia insita da sempre nella band di Seattle. Alla fine, però, va detto che il leader Kurt Cobain ottenne piena libertà decisionale all’interno della realizzazione del disco. Una libertà che non aveva avuto nell’iper-prodotto “Nevermind” e che non avrà neppure nel seguente e difficile “In Utero”.

Ecco che tutto a un tratto “Incesticide”, pur nella sua ovvia frammentarietà, acquista un senso notevole all’interno della discografia della band.

La libertà che lo contraddistingue è facile da percepire durante il suo ascolto: nella scelta delle cover (in cui conosciamo il lato più “spensierato” dei Nirvana), negli inediti che deviano nettamente da quanto fatto nel celebre predecessore multimiliardario e da una sensazione diffusa di maggior rilassatezza esecutiva. Questo nonostante la cospicua presenza di brani che affondano ripetutamente nel fangoso sludge metal tipico dei loro esordi.

Raccogliendo brani appartenenti agli esordi del 1988 fino al più recente passato del 1992 attorno alla realizzazione di “Nevermind”, va da sé la presenza di ben quattro diversi batteristi, con Dan Peters dei Mudhoney in prestito sul singolo “Sliver”, oltre a Dave Grohl (il drummer più conosciuto), Dale Crover (membro fondatore dei maestri Melvins) e Chad Channing (presente nell’esordio “Bleach”).

L’inizio è classico, con quattro brani che avrebbero tranquillamente potuto trovare posto nei loro dischi in studio, tra cui spicca “Sliver”, che nella testa di Kurt Cobain avrebbe voluto essere una canzone commerciale (ed in effetti ha avuto successo), ma che in realtà è un grido d’aiuto che aumenta di intensità ad ogni strofa, fino ad un finale quasi arreso in cui il bambino Kurt si ritrova tra le braccia della madre in una sorta di “Pietà” fatta musica, col senno di poi veramente toccante.

Da ricordare anche “Stain”, cugina di secondo grado di “Negative Creep”, ma soprattutto “Been A Son”, la cui vitalità punk rock è un ricordo da custodire con gelosia.

Dopo una “Turnaround” dei Devo, in cui curiosamente è possibile udire la voce di Kurt nel recitato centrale, crea un piacevole stacco di tensione la parentesi pop punk dettata dall’accoppiata “Molly’s Lips” e “Son Of A Gun” (entrambe dei Vaselines) che si protrae grazie alla versione sotto anfetamine di “Polly”, ripresa da “Nevermind”, qui esaltata dalla maggiore velocità che la rende un pezzo quasi hard rock.

Idealmente adesso termina la parte “facile” di “Incesticide” per dar spazio ad una seconda parte più feroce (“Beeswax”), dove lo sludge core (spesso assieme a testi al vetriolo e disturbanti) la fa da padrone e dove sono degne di nota la monodica “Downer”, pronta a scavare colle unghie nella melma e “Hairspray Queen”, distorta e piena di spigoli, che rievoca i Pixies e ha la particolarità di avere una intro funky che spiazza.

La malata “Mexican Seafood” è più dimenticabile delle altre (da ricordare se non altro per via del testo disgustoso), “Aero Zeppelin” è scolastica e sembra una bozza di qualcosa che avrebbe voluto essere ma non è stato, mentre “Big Long Now” sembra uno scarto degli Alice In Chains di “Dirt”, con un lontano lamento che evoca dolorosi ricordi.

Ma nel finale arriva “Aneurysm” a risollevare le sorti, singolo mancato, introdotta dal miagolio della chitarra a prendere per i capelli il brano, scritta molto dopo “Bleach” e prima di “Nevermind” in seguito alla fine della relazione di Kurt Cobain con Tobi Vail, batterista delle Bikini Kill. L’ennesimo inno generazionale (a detta di alcuni il migliore) che i Nirvana hanno lasciato ai posteri.

La verità:

Turnaround”, “Molly’s Lips” e “Son Of A Gun” sono estratte dalla John Peel Session.

Been A Son”, “(New Wave) Polly” e “Aneurysm” sono estratte dalla Mark Goodier Session.

Turnaround” è una cover dei Devo.

Molly’s Lips” e “Son Of A Gun” sono due cover dei The Vaselines.

Il dipinto di copertina è dello stesso Kurdt Cobain.

Dive” e “Sliver” sono state pubblicate nel singolo di “Sliver” nel 1990. “Dive” è stata pubblicata anche nella compilation “The Grunge Years” nel 1991.

Stain” è stata pubblicata nell’ep “Blew” nel 1989.

Been A Son”, inizialmente pubblicata nell’ep “Blew”, è qui pubblicata nella versione eseguita dal vivo alla BBC Radio 1.

Turnaround”, “Molly’s Lips” e “Son Of A Gun” sono contenute nell’ep “Hormoaning” del 1992 e registrate dal vivo alla BBC Radio 1.

(New Wave) Polly” è una versione hard rock della “Polly” contenuta in “Nevermind”, è registrata dal vivo alla BBC Radio 1.

Beeswax” è apparsa nella compilation “Kill Rock Stars” del 1991.

Downer” è una bonus track della versione in cd dell’album d’esordio “Bleach”.

Mexican Seafood” è apparsa nella compilation “Teriyaki Asthma Volume 1” del 1989.

Hairspray Queen”, “Aero Zeppelin” e “Big Long Now” sono tre brani inediti.

Aneurysm”, inizialmente il lato b del singolo di “Smells Like Teen Spirit”, è qui nella versione registrata dal vivo alla BBC Radio 1.

Dan Peters (Mudhoney) è alla batteria in “Sliver”.

Singoli:

    1. Sliver

Highlights:

    1. Aneurysm
    2. Sliver
    3. (New Wave) Polly

Componenti:

    1. Kurt Cobain – Voce / Chitarra
    2. Krist Novoselic – Basso
    3. Dale Crover – Batteria in 9, 10, 11, 12 e 13
    4. Chad Channing – Batteria in 1, 3 e 14
    5. Dan Peters – Batteria in 2
    6. Dave Grohl – Batteria in 4, 5, 6, 7, 8 e 15

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.